BIO
Brandi Vincenzo
è un artista internazionale, nato nel 1967 a Huy (Belgio), una città vicino Liegi. La sua famiglia sensibile all’ arte l’orienta verso il seducente mondo della pittura e della scultura.Durante la sua infanzia si trasferisce, dopo aver vissuto in varie Nazioni Europee, nel Sud Italia, dove amplierà la sua conoscenza e percezione del colore e della luce riuscendo a cogliere l’essenza pura della natura. I continui spostamenti hanno inciso profondamente la sua personalità, ampliando i suoi confini. Il suo linguaggio artistico è la sintesi di queste sue esperienze.
Laureato nel 1991 all’Accademia di belle arti di Catanzaro, sezione decorazione successivamente si perfeziona ed ottiene nel 2008 il Master in arti plastiche, visuali e dello spazio all’Académie Royale des Beaux- Arts di Bruxelles, opzione disegno.
I suoi periodi di permanenza a Bruxelles hanno avuto una grande importanza sul suo lavoro artistico, trovando affinità cosmopolite con la sua personalità.
Ha avuto un incontro importante che ha trasformato radicalmente il suo pensiero artistico durante i suoi studi artistici a Bruxelles, il professore Lucien Massaert che lo ha introdotto al pensiero filosofico nell’arte. In Francia l’altro incontro che lo ha influenzato è stato nell’ atelier di scultura dello scultore Premi Whadi.
Un processo d’introspezione lo ha condotto a rappresentare la sua identità nel silenzio monocromatico, dove può trovare una forma di equilibrio. Tira fuori il suo passato, si apre al presente. Il suo lavoro è una sperimentazione che si esprime attraverso il gesto lento che lo conduce nella tela, “al cuore del nero”; questo è colore in cui si riflette, dipingere diventa allora una sorta di alchimia che si elabora durante il lavoro; scavare, penetrare, aprire lo spazio della tela.
La forte energia creativa lo stimola ad utilizzare più campi d’indagine come: la pittura, la scultura, la fotografia, il video.
Trascina lo spettatore nel suo subconscio. I temi principali delle sue opere sono la memoria, il tempo, l’assenza, la presenza.
Attualmente la sua ricerca esplora la percezione, il mutamento nello spazio e le relazioni tra vuoto e pieno. Il vuoto è una visione prospettica interiorizzata nel mondo esterno. Affascinato dal linguaggio pittorico cinese, ne coglie il senso filosofico creando una duplice identità, dove si miscelano le due culture orientali/occidentali.
L’idea del vuoto ha una dinamica vitale e figurativa di assenza e presenza che si riflette nella sua arte.
Le sue opere sono integrate in importanti collezioni private e pubbliche.
Galleria Kookos, Art goes home, Helsinki (Finlandia) 2021, Fragment Online Show, Pragmata collective, Londra (Inghilterra) 2021, Galerie Sonia Monti, Parigi (Francia) 2020; Renaissance Covid - 19, esposizione collettiva, EMA art et Terroir, 2020 Ginevra (Svizzera) 2020; Installazioni Monumentali “L’albero della memoria e “Progressione”, MAE OPEN Zumpano (Cs) 2019; Presence Absence, Maison des Terrils, Saint Nicolas (Belgio) 2019; Workshop “L’inrepresentable” Presence Absence, ESA Saint Luc, Liège (Belgio); Presence Absence, Galerie 23, Liège 2018; Rencontre, Ateliers Mommen, Bruxelles 2017; Le peuple des exclu, regard sur l’exil en Europe, La moindre de choses, Bruxelles 2014; La donna che non conosce il proprio nome, Mack Crotone 2013; Sync Time, Kili galerie, Bruxelles 2012; Diversità, Mack Crotone 2012; Act for Japan, Galerie 10/12 Bruxelles 2011; un’installazione creata con un collettivo internazionale per Zinneke parate, De Markten gallery, Bruxelles 2008
Ha presentato i suoi lavori alla Fiera di Arte contemporanea Art Up, Lille 2016; Andy Marhol Gallery, Bruxelles 2016; Les atelier de l’Orée, Bruxelles 2016.
Ha ideato e progettato con l’artista Tessadri, una scultura monumentale in acciaio il Volo, che è stata realizzata ed installata nella città di Crotone, (Italia) 2008.