Percorso Artistico
Francesca Romana Tessadri
“ La consapevolezza di un'artista nella propria vita é che non ha nessuna intenzione di spogliarsi della sua quotidianità di uomo “
La mia esperienza artistica si basa su una forte quanto predominante creatività che ho sempre avuto fin dall'infanzia ed anche di una forte sensibilità nel percepire le controverse realtà sociali ad umane che mi circondano.
Il mio obiettivo artistico è di muovermi verso una precisa ricerca interiore che si focalizza nella tematica della fragilità dell’uomo.
Tecnicamente nella mia pittura, ho sempre dato priorità alla delicatezza del gesto ricercando un tocco, una fluidità ed una trasparenza nel colore che mi porta al raggiungimento di un dialogo tra l’opera, il mio pensiero ed lo spettatore.
Sono intenzionata a creare un'opera che mi dia la giusta linea di confine tra il mio io ed quella “fragilità” che l’uomo nasconde gelosamente nel suo più recondito animo.
Il termine fragilità mi affascina ed mi interessa molto perché è una realtà che al giorno d’oggi si rivela in un rapporto particolare con il mondo muovendosi in una continua evoluzione dal suo significato originario.
Esistiamo in un secolo dove il principio della globalizzazione e della razionalizzazione delle emozioni si impongono come linee guida per istituire una società sicura e protetta negando la parola fragile accusata di essere un sentimento negativo e distruttivo per il singolo.
Avverto che le emozioni e le fragilità del singolo uomo vengono di volta in volta negate, allontanate, anche le sue emozioni sono globalizzate, come il suo aspetto esteriore.
Da sempre si pensa che esser fragili sia un sinonimo di debolezza sintetizzando il termine come portatrice di un limite, di un confine verso la fine ed l’ideazione di qualcosa.
In verità per me non è cosi: la fragilità è il principio di una presa di coscienza di se stesso e dei propri limiti, dei propri confini in pratica metto in discussione tutti i principi personali ed il proprio modo di pensare spingendomi a creare un' evoluzione interiore sempre più acuta e riflessiva .
Ma esser fragili significa esser messi di fronte alle proprie verità, spogliandosi di quelle certezze che questo secolo ha costruito nel complesso schema della società odierna.
Al giorno d’oggi mi accorgo che il singolo individuo è calpestato, ignorato, messo da parte, consacrando il globale, riconoscendo regole e certezze che informatizzano tutto e tutti compreso i comportamenti.
Ma penso che per quanto si sia speso energie per andare verso questa direzione con l’obiettivo di creare una collettività forte e padrona delle proprie paure eliminando quindi tutte le “fragilità” in verità non si è fatto altro che offuscare, annebbiare quei delicati equilibri e dubbi che sempre ci circondano e che sono alla base del nostro comportamento individuale.
Sono questi “ delicati equilibri “ ci mettono nel tempo in discussione con noi stessi e con l’universo che ci circonda plasmando la nostra personalità e rinforzandola.
Con la mia arte sintetizzo questi concetti con l’intenzione di spingere lo spettatore a riflettere su ciò che ho detto.
Sempre più spesso utilizzo la carta come principale supporto per la mia pittura che mia conduce a riflettere su questi concetti.
Ad esempio il riquadro dove racchiudo il dipinto per me è uno spazio che cerco sempre di oltrepassare come se identificassi in esso il confine delle mie fragilità.
Posso considerare la carta fragile? La posso stracciare, bruciare, piegare secondo le mie volontà ma sempre resterà carta, materia in continua evoluzione.
E’ un elemento fragile ma pur sempre vivo, proprio come l’uomo oggi.
In verità l’uomo è un essere fragile, pieno di incertezze, con dubbi e paure ma è pur sempre un esser vivo in eterna evoluzione proprio come la carta.
Francesca Romana Tessadri