“vedo la realtà fuori dalla metrica della quotidianità” “Sono le esperienze della vita che plasmano la mia arte”
“La mia arte è un luogo della mia anima, vivo nel mondo con i problemi del mondo”
E’ con questi pensieri che riassumo il mio universo artistico. Le esperienze della mia vita e di tutto ciò che mi circonda plasmano la mia creatività, creando un cammino parallelo tra me stesso ed la mia arte. Nel creare un’opera invito lo spettatore a riflettere su ciò che sono e su quello che voglio dire. Utilizzo “la contemporaneità del nostro esistere e delle nostre paure ” come mezzo per esprimere le mie idee. Sono attratto dalle verità introspettive di tutto ciò che è reale. Quando creo, indago nell’immagine che sia reale o astratta le sue verità interiori. Cerco di vivere la sua poesia, la sua tensione, la sua forza o la sua debolezza, cioè voglio sentire l’ignoto delle sue ragioni e del suo esistere. Realizzando un’arte minimalista, astratta, poetica, contenuta in un mondo che non è accessibile alla banalità. La mia arte è una fusione della mia personalità con la società che vivo . Ogni singola opera ha un’anima intima che mostra, denuncia e ribadisce la sua esistenza rispecchiandosi nel mondo. Utilizzo diverse forme d’arte come : scultura, pittura, fotografia, video arte, scrittura ed esse hanno tutte un unico obiettivo di comunicare i miei messaggi interiori, utilizzando dei semplici idiomi autentici, decisi e semplici. Tutte queste forme d’arte traducono il mio modo di pensare in qualcosa di reale e tangibile, sia per me stesso che per lo spettatore. Amo molto la sperimentazione, scoprire nuove possibilità tecniche ed artistiche. Resto sempre stupito quando finisco un’ opera nel vedere che quello che volevo creare, è esattamente una caotica evoluzione delle mie verità, ingannate dalla certezze irriducibili dei miei pensieri. Basandomi su studi d’arte classici accademici ,approfondendoli con studi d’arte contemporanei, ho stimolato la mia indole a colmare la curiosità illimitata che è in me. Le mie opere sono insopportabilmente grasse, senza limiti, consumate solo da un insaziabile voglia di andare oltre i propri confini. Sono in continua evoluzione artistica, rendo le mie creazioni irrequiete, nevrotiche, ma mai rifiutate dalla mia stessa ombra, che è il lato più oscuro della mia immaginazione. “Io creo più per me stesso che per gli altri”. Immagino le mie opere come delle strane creature viventi, nate da un pensiero preciso o da un tema chiaro ed indiscutibile che nel tempo della loro lavorazione progressivamente si tramutano in una creatura a più teste con un’entità indipendente, svincolata dalla mia stessa volontà di dominarla. L’opera non vuole scegliere quella forma voluta da me, ma segue una sua strada indipendente e solitaria, abbandonandomi sul ciglio di una strada senza nome. Creare, finire un opera è una continua sconfitta personale ,che mi lascia sempre insoddisfatto della mia idea iniziale. Non mi resta che lasciare libera la nuova creatura a tre teste per la sua strada ed ricominciare a crearne un’altra, nella speranza che resti con me, con le mie idee ed i miei concetti. Ma sono consapevole che questo non avverrà mai, perché se così fosse io finirei di essere un’ artista. Un’artista è un uomo che è “Tutto e niente”… , “tutto e niente” …