Nei miei dipinti do vita ad una ricerca calma e riflessiva. Ogni movimento delicato del pennello scrive sulla tela un segno del mio mondo interiore. I miei dipinti sono un viaggio del mio Io più profondo. I colori li scelgo in base ad un delicato gioco di trasparenze, ottenendo luminosità e profondità. Ho l’esigenza di esprimere la mia arte in un’armonia in continuo movimento. Affascinata da una superficie fragile come la carta, traccio i miei pensieri alla ricerca di nuovi linguaggi dando cosi origine ad un nuovo cosmo che identifica la mia realtà nell'irrealtà del mio immaginario. Utilizzo questo gioco di parole per dire che questi due universi vivono sempre in simbiosi. Mai nessuno domina sull'altro. Le tracce sono parole che si liberano nel tempo. Nuovi linguaggi apparentemente ignoti, ma sempre presenti nelle nostre coscienze. Ossessionata dalla perfezione irregolare del colore, esploro nuovi mondi e nuove sensazioni. Tutto è sottile. Linee filiformi, gracili sospese nello spazio raffinato. Ho assorbito e mi sono nutrita di tutta quello che mi circonda, inconsapevolmente è stata la mia ispirazione. Ho assimilato nozioni, informazioni, sensazioni, colori, il risultato è il filtraggio e la trasmissione di un linguaggio personale che cerco di farlo affiorare nelle mie opere. Esprimo le mie sensazioni più nascoste. Scopro cosi, qualcosa di nuovo di me stessa, ogni qualvolta inizio una mia ricerca pittorica. Con il mio linguaggio e con i miei codici fornisco una chiave di lettura del mio essere. La mia irrequietezza viene trasformata in armonia, forme leggere, eteree che si installano, che galleggiano, che prendono posto sulla superficie. Sono affascinata dall'alchimia magica dei colori e del loro contatto con l’acqua. Si trasformano, sono trasparenti, lasciano intravedere qualcos'altro, dicono altro. E’ una continua ricerca, è un continuo mutamento, è una continua sperimentazione, ma in tutto questo ci sono sempre io. I fondi trasparenti ed acquerellati sembrano casuali, accolgono dei segni, delle sequenze, a volte delle figure illeggibili, stilizzate. Sintetizzo ed esprimo il mio piacere cromatico attraverso delle particelle di colore. Fragili segni sciamano nello spazio: lasciano degli indizi. Continuità e discontinuità s’incontrano e si scontrano, alla ricerca dell’equilibrio. La superficie è lavorata, scalfita, graffiata, stappata e ricomposta alla ricerca di una scrittura, di un linguaggio arcaico, primordiale. Il colore si espande sulla carta, penetra nelle sue trame, lasciando spazio a forme evanescenti, che provengono da un universo interiore. Lascio intravedere “luoghi interiori” regolati dalla luminosità e dalle trasparenze e dalle combinazioni cromatiche. Sono tracce di realtà trasferite ed imprigionate sulla superficie, memorie di cose già viste, che vengono riportate alla luce dalla punta del pennello. Frammenti, tracce di pensieri, di ragionamenti, sono radiografie del nostro inconscio. Rimangono sospese tra il ricordo e l’oblio. Lo spettatore è invitato ad un’osservazione lenta e profonda, deve esplorare ed immergersi completamente nell’opera.