Clicca qui per modificare.
Milone un uomo come noi
L’arte non è banalità o mediocrità ma è il sublime linguaggio universale delle nostre emozioni pure e dirette.
l’arte ha un compito difficile, arduo nel contesto sociale in cui vive.
Nel nostro cammino artistico spesso ci si è posti il problema di esprimere in scultura emozioni come la forza, la speranza, la vita.
Un compito non facile che ci ha portati a molteplici soluzioni utilizzando diversi stili artistici dai più antichi ai più contemporanei .
Milone di Crotone è stato per noi il tema ideale per raffigurare e riunire tutte queste emozioni insite in ogni uomo.
Ma chi era Milone di Crotone, egli fu il più celebre lottatore greco antico vincitore per 7 volte alle Olimpiadi ma fu anche un grande condottiero che sconfisse il potente esercito di Sibari.
Un adepto o, quanto meno, un simpatizzante del filosofo Pitagora.
Per gli antichi Greci, Milone divenne rapidamente oggetto di leggende che ne glorificavano la forza ed il talento.
Un uomo forte, sia nel fisico che nella personalità, fiero e possente.
Abbiamo creato il progetto scultoreo, Milone di Crotone, raffigurandolo nell’atto di spaccare con la sua sola forza fisica un grosso tronco d’albero.
Un gesto estremo apparentemente incomprensibile descritto dagli antichi come l’ultimo leggendario atto di un grande uomo .
Il nostro obiettivo è di dare con la scultura del Milone di Crotone un messaggio di forza e speranza il più possibile leggibile al pubblico che l’avrebbe ammirata.
Per arrivare a tale scopo obbligatoriamente si devono avere alle spalle molte ore di lavoro, un lungo studio storico, tecnico e creativo e tanto amore e passione per quello che si realizza.
Solo cosi si riesce a dare ad un opera d’arte un energia interiore unica e particolare.
Per riuscire a testimoniare al meglio uno dei più grandi miti del periodo Magno greco non fu per niente facile.
Innanzi tutto, basandoci sulle nostre conoscenze culturali artistiche classiche e contemporanee, abbiamo raccolto il più possibile elementi che parlassero di lui e della sua vita e delle sue eroiche gesta sportive e militari.
Fino al punto della sua tragica fine, un aneddoto forse trasformato nei secoli più come leggenda che come realtà ma che ci farà capire in pieno la forte personalità dell’uomo Milone.
Fin dall’inizio dei primi bozzetti osservammo il Milone più come uomo che come una Divinità leggendaria.
Abbiamo cercato di immaginare come si possa sentire un uomo dalla sue eccezionali qualità fisiche difronte alla realtà della vecchiaia .
Una realtà, che aimè tutti prima o poi dobbiamo affrontare; Milone nell’ultimo periodo della sua vita diviene sotto un certo punto di vista un uomo “normale” e con una fragilità interiore che lo tormenta al punto tale da portarlo ad un gesto estremo come quello di sfidare la forza di un albero e della natura che lo circondava.
Ci rendiamo conto di avere davanti un anima complessa, tormentata dalla realtà del tempo che passa inesorabilmente e che trascina il Milone a continue sfide personali contro se stesso e contro tutti e tutto.
Questo ci ha spinto a pensare di realizzare la figura del Milone non come una Divinità lontana e distaccata da noi e neanche come un uomo vecchio, stanco, finito, arreso verso la vita, ma come un uomo che con il suo ultimo gesto, anche se folle, voleva sfidare per l’ultima volta la vita ed il tempo e perché no anche se stesso.
Ma lo abbiamo voluto, se si vuol dire con un termine moderno, fotografare nell’istante di massimo sforzo fisico nel spaccare un tronco d’albero , cioè nell’attimo di quell’gesto disperato verso la vita che gli sfugge dal suo corpo.
E’ stato scelto questo istante perché volevamo dare un messaggio alla gente che osserva la scultura che nella vita non bisogna mai arrendersi, anche quando le sorti sembrano le più avverse nei nostri confronti.
Forse Milone ha voluto dare questo ultimo messaggio per tutte le persone che nei secoli lo volevano ricordare.
La figura del Milone deve avere una sensazione di tristezza ma che si eguaglia pienamente nell’orgoglio verso la vita.
Mesi di lavoro centinaia di bozzetti su carta per estrapolare una scultura in tridimensione dove esprimessero tutti questi valori .
Il materiale per realizzarlo è il bronzo; questo perché deve richiamare il periodo dell’antichità Magno Greca e anche perché il bronzo ha una sua estetica unica nel suo genere.
Abbiamo scelto una tecnica di lavorazione dove la figura risultasse visibile ma non con particolarità troppo definite come si faceva nel passato donando alla superficie bronzea un incertezza di tratto come se quella “fragilità” interiore si riflettesse sulla sua stessa lavorazione.
Il colore del bronzo deve esser nero, questo perché il color nero possiede una sua contemporaneità di forza e passione espressiva giusta per raffigurare il Milone di Crotone.
La sua altezza è dai tre a cinque metri di altezza questo perché tutta la struttura scultorea deve essere collocata in esterno e deve dare forza e possanza .
Abbiamo creato anche una seconda versione del Milone, mantenendo la struttura generale uguale ma con l’aggiunta di un grande velo che riveste gran parte del corpo del Milone fino a coprirne il suo volto.
Esso prende un significato simbolico, se si vuole metafisico, che ha il compito di sprigionare sempre i valori della forza creando un forte dinamismo nella figura.
rappresenta anche il soffocamento o la soppressione del suo tempo.
L’uomo Milone non riesce più a sentire più la sua forza e a nutrirsi di quell’energia che fin ora lo ha sostenuto in tutti questi anni regalandogli gloriose vittorie sportive e militari.
Tutta al scultura è sempre di color nero ma questa volta la sua patina è lucida al punto tale da rendere il bronzo come un vetro scuro, che ti puoi riflettere il tuo volto.
Questo perché lo si vuole trasportare verso un futuro senza tempo come il suo mito e le sue storie leggendarie.
Come si vede creare spesso ci porta ad analizzare innumerevoli situazioni complesse sia creative che tecniche.
Studiando queste divinità terrene per crearne una loro immagine si capisce quanto grandi uomini siano stati grandi ma che le loro stesse fragilità li abbiano resi esseri eterni ed invincibili verso il tempo.
Alla fine pensiamo che il Milone abbia vinto la sua vecchiaia.
Vincenzo Brandi e Tessadri Francesca Romana
Milone un uomo come noi
L’arte non è banalità o mediocrità ma è il sublime linguaggio universale delle nostre emozioni pure e dirette.
l’arte ha un compito difficile, arduo nel contesto sociale in cui vive.
Nel nostro cammino artistico spesso ci si è posti il problema di esprimere in scultura emozioni come la forza, la speranza, la vita.
Un compito non facile che ci ha portati a molteplici soluzioni utilizzando diversi stili artistici dai più antichi ai più contemporanei .
Milone di Crotone è stato per noi il tema ideale per raffigurare e riunire tutte queste emozioni insite in ogni uomo.
Ma chi era Milone di Crotone, egli fu il più celebre lottatore greco antico vincitore per 7 volte alle Olimpiadi ma fu anche un grande condottiero che sconfisse il potente esercito di Sibari.
Un adepto o, quanto meno, un simpatizzante del filosofo Pitagora.
Per gli antichi Greci, Milone divenne rapidamente oggetto di leggende che ne glorificavano la forza ed il talento.
Un uomo forte, sia nel fisico che nella personalità, fiero e possente.
Abbiamo creato il progetto scultoreo, Milone di Crotone, raffigurandolo nell’atto di spaccare con la sua sola forza fisica un grosso tronco d’albero.
Un gesto estremo apparentemente incomprensibile descritto dagli antichi come l’ultimo leggendario atto di un grande uomo .
Il nostro obiettivo è di dare con la scultura del Milone di Crotone un messaggio di forza e speranza il più possibile leggibile al pubblico che l’avrebbe ammirata.
Per arrivare a tale scopo obbligatoriamente si devono avere alle spalle molte ore di lavoro, un lungo studio storico, tecnico e creativo e tanto amore e passione per quello che si realizza.
Solo cosi si riesce a dare ad un opera d’arte un energia interiore unica e particolare.
Per riuscire a testimoniare al meglio uno dei più grandi miti del periodo Magno greco non fu per niente facile.
Innanzi tutto, basandoci sulle nostre conoscenze culturali artistiche classiche e contemporanee, abbiamo raccolto il più possibile elementi che parlassero di lui e della sua vita e delle sue eroiche gesta sportive e militari.
Fino al punto della sua tragica fine, un aneddoto forse trasformato nei secoli più come leggenda che come realtà ma che ci farà capire in pieno la forte personalità dell’uomo Milone.
Fin dall’inizio dei primi bozzetti osservammo il Milone più come uomo che come una Divinità leggendaria.
Abbiamo cercato di immaginare come si possa sentire un uomo dalla sue eccezionali qualità fisiche difronte alla realtà della vecchiaia .
Una realtà, che aimè tutti prima o poi dobbiamo affrontare; Milone nell’ultimo periodo della sua vita diviene sotto un certo punto di vista un uomo “normale” e con una fragilità interiore che lo tormenta al punto tale da portarlo ad un gesto estremo come quello di sfidare la forza di un albero e della natura che lo circondava.
Ci rendiamo conto di avere davanti un anima complessa, tormentata dalla realtà del tempo che passa inesorabilmente e che trascina il Milone a continue sfide personali contro se stesso e contro tutti e tutto.
Questo ci ha spinto a pensare di realizzare la figura del Milone non come una Divinità lontana e distaccata da noi e neanche come un uomo vecchio, stanco, finito, arreso verso la vita, ma come un uomo che con il suo ultimo gesto, anche se folle, voleva sfidare per l’ultima volta la vita ed il tempo e perché no anche se stesso.
Ma lo abbiamo voluto, se si vuol dire con un termine moderno, fotografare nell’istante di massimo sforzo fisico nel spaccare un tronco d’albero , cioè nell’attimo di quell’gesto disperato verso la vita che gli sfugge dal suo corpo.
E’ stato scelto questo istante perché volevamo dare un messaggio alla gente che osserva la scultura che nella vita non bisogna mai arrendersi, anche quando le sorti sembrano le più avverse nei nostri confronti.
Forse Milone ha voluto dare questo ultimo messaggio per tutte le persone che nei secoli lo volevano ricordare.
La figura del Milone deve avere una sensazione di tristezza ma che si eguaglia pienamente nell’orgoglio verso la vita.
Mesi di lavoro centinaia di bozzetti su carta per estrapolare una scultura in tridimensione dove esprimessero tutti questi valori .
Il materiale per realizzarlo è il bronzo; questo perché deve richiamare il periodo dell’antichità Magno Greca e anche perché il bronzo ha una sua estetica unica nel suo genere.
Abbiamo scelto una tecnica di lavorazione dove la figura risultasse visibile ma non con particolarità troppo definite come si faceva nel passato donando alla superficie bronzea un incertezza di tratto come se quella “fragilità” interiore si riflettesse sulla sua stessa lavorazione.
Il colore del bronzo deve esser nero, questo perché il color nero possiede una sua contemporaneità di forza e passione espressiva giusta per raffigurare il Milone di Crotone.
La sua altezza è dai tre a cinque metri di altezza questo perché tutta la struttura scultorea deve essere collocata in esterno e deve dare forza e possanza .
Abbiamo creato anche una seconda versione del Milone, mantenendo la struttura generale uguale ma con l’aggiunta di un grande velo che riveste gran parte del corpo del Milone fino a coprirne il suo volto.
Esso prende un significato simbolico, se si vuole metafisico, che ha il compito di sprigionare sempre i valori della forza creando un forte dinamismo nella figura.
rappresenta anche il soffocamento o la soppressione del suo tempo.
L’uomo Milone non riesce più a sentire più la sua forza e a nutrirsi di quell’energia che fin ora lo ha sostenuto in tutti questi anni regalandogli gloriose vittorie sportive e militari.
Tutta al scultura è sempre di color nero ma questa volta la sua patina è lucida al punto tale da rendere il bronzo come un vetro scuro, che ti puoi riflettere il tuo volto.
Questo perché lo si vuole trasportare verso un futuro senza tempo come il suo mito e le sue storie leggendarie.
Come si vede creare spesso ci porta ad analizzare innumerevoli situazioni complesse sia creative che tecniche.
Studiando queste divinità terrene per crearne una loro immagine si capisce quanto grandi uomini siano stati grandi ma che le loro stesse fragilità li abbiano resi esseri eterni ed invincibili verso il tempo.
Alla fine pensiamo che il Milone abbia vinto la sua vecchiaia.
Vincenzo Brandi e Tessadri Francesca Romana